Tra estasi e visione: il Mantonico secco di Statti

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Una sinossi

Mάντις (mantis, in greco l’indovino, il visionario). A metà tra estasi e visione, un vitigno avvolto nel mistero: è il Mantonico, arrivato forse con i primi coloni Greci di Locri Epizefiri, nel VII secolo a.C.
Confuso spesso con il Montonico, con cui non ha a che fare, è coltivato – spesso alla greca, ad alberello – in una cinquantina di ettari, nella zona sud della Calabria.

 

Mantonico bianco secco di Statti

 

Se ne fa spesso un passito, ma è vinificato anche in purezza in un bianco secco magnifico fermentato in botti di acacia e adatto alla conservazione, dall’Azienda agricola di Statti – ne fanno anche altri, buonissimi –, che s’avvolge in bocca come una profezia antica.
Provatelo, e profetate.

 

La vite

È un vitigno a bacca bianca, autoctono, piuttosto raro e certamente antico, risalente alla colonizzazione greca (seconda metà del VII secolo prima dell’era comune, da quei coloni che diedero alla città anche il primo codice di leggi scritte nel continente europeo) o all’antica Enotria (magari nell’VIII secolo); è diffuso soprattutto nel comune di Bianco, ma se ne trova anche più a nord della fascia ionica, a Casignana, Locri, Palizzi e Monasterace, fino a toccare la valle del fiume Neto, nel Marchesato, in provincia di Crotone. I circa cinquanta ettari su cui, in totale, si coltiva si trovano su terreni collinari calcareo-argillosi, che paiono fatti apposta per quest’uva bianca, con un clima caldo e secco d’estate mitigato dalla brezza di mare. Ne esiste, infine, anche una varietà a bacca rossa, non molto diffusa (è tra l’altro a Verbicaro, terra di molto vino in provincia di Cosenza, come “Greco nero di Verbicaro”).
È un piccolo patrimonio, di storia e di sapore, che negli ultimi anni si sta lodevolmente recuperando.

 

Il vino

Legato in antico probabilmente a un uso cerimoniale e propiziatorio, è di frequente mescolato ad altro (o anche no) per farne passiti da meditazione di un giallo dorato dai riflessi ambrati, con note intense; ma se viene vinificato in secco e in purezza – attività che portano avanti in poche cantine, tra quese molto lodevolmente l’Azienda agricola Statti – ne esce un vino elegante e floreale, adatto anche alla conservazione, con note di agrumi, frutta matura, pesca, albicocca, che con il tempo si arricchisce di profumi nuovi e più morbidi.

 

Info

Azienda agricola Statti
Contrada Lenti
88046 Lamezia Terme (CZ)
www.statti.com

Progetto Euvite, per la valorizzazione dei vini e dei vitigni calabresi: www.euvite.it

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