Michele Cannavò, carta d’identità a colori

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Michele Cannavò, psicoterapeuta, autore di Scatti di luce.
Michele Cannavò, psicoterapeuta, autore di Scatti di luce.

Dietro ogni libro ci sono delle persone. In primis l’autore. Ecco allora qualche domanda per conoscere meglio l’autore di Scatti di luce, primo libro della collana “Ouverture-Aperture”, una sorta di carta d’identità, con domande più insolite di quelle dell’anagrafe.

Nome: Michele

Cognome: Cannavò

Professione: psico-fotografo

Macchina fotografica: Nikon 7100

Obiettivo preferito: 50 mm 1.4

Fotografo preferito: Salgado

Ti ricordi il primo scatto della tua vita? Mi ricordo più l’azione che lo scatto in sé. Fu durante una gita a Caserta con una kodak; avevo un rullino da 24 comprato a Napoli da venditori di strada, spacciato per uno da 36.

La foto famosa che ti rappresenta: lo scatto di Salgado con le foche in primo piano, mi colpisce come riesca a essere parte del gruppo, a essere nel loro campo per coglierne la dinamica, non solo del mero movimento.

Salgado, progetto Genesi
Sebastião Salgado, da Genesi

Libro preferito: Cecità di Saramago

Vino preferito: Maria Costanza Rosso

Ultima meta di viaggio: Normandia

Ultimo libro letto: Marcovaldo di Calvino

Titolo del tuo libro festamobile: Scatti di luce. Viaggi e incontri di uno psicoterapeuta

Spiegaci in 10 parole il tuo progetto festamobile: incontro con due pazzi visionari che hanno creduto nella mia luce.

Se dovessi spiegare il tuo libro a qualcuno che non può vederlo cosa diresti?

Ti fermi e aspetti che qualcosa accada, qualcosa che farà vibrare il corpo. Le mie foto con le parole raccontano questo. Quei momenti, quel momento. Un momento che è diventato una storia, la sua, la mia o di chi vedrà quella foto.

Sono un fotografo perché… aspetto il momento.

Se vuoi puoi lasciare un messaggio a quelli di festamobile: grazie per la pazienza e per il sostegno. Ma anche per il coraggio nel bloccare quasi tutte le mie spinte narcisistiche.

 

(intervista a cura di Velania La Mendola)

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